La Rivista della Cooperazione Giuridica Internazionale nasce nel 1999 ad iniziativa dell’Istituto Internazionale di Studi Giuridici e della Fondazione Europea Dragan che, per il tramite della sua Casa Editrice Nagard, ne ha curato fino a tutto il 2012, con regolarità, la pubblicazione giungendo fino al suo numero 42. Si tratta di una rivista quadrimestrale che pubblica non solamente in lingua italiana ma anche in lingua inglese, francese, spagnolo, portoghese.
La Rivista conta un molto elevato numero di abbonati non solamente in Italia ma anche, soprattutto, all’estero. Tra questi numerose Università italiane e straniere come, ad esempio, la Università di Harvard e di Yale. In Italia la Rivista è dall’inizio regolarmente presente nelle Biblioteche della Corte Costituzionale e della Camera dei Deputati, come anche è presente nella Biblioteca Giuridica Centrale, oltre che della Corte dei Conti, di diversi Ministeri ed altri Enti pubblici.
Nella Rivista, che ha cadenza quadrimestrale (con una media di circa 260 pagine a fascicolo), hanno pubblicato fino ad ora più di 40 professori Ordinari italiani o stranieri, e così anche numerosi professori Associati e Ricercatori.
Tuttavia, fin dall’inizio ha dato e continua a dare ampio spazio ai lavori scientifici di giovani studiosi (in particolare dottorati o dottorandi italiani e stranieri) non ancora strutturati in istituzioni universitarie. La Rivista ha come suoi settori di specifico interesse scientifico il diritto internazionale, il diritto dell’Unione europea, il diritto delle Organizzazioni internazionali, l’Economia internazionale e le Relazioni internazionali nella loro attualità, come anche nella loro retrospettiva storica, così come risulta dalla sua strutturazione e ripartizione interna in rubriche di “Dottrina”, “Note e Commenti”, “Comunicazioni”, “ Giurisprudenza”, “Documenti” oltre che una rubrica chiamata “Panorama” di notizie o di commenti comunque caratterizzati dall’attualità, ed infine una corposa parte destinata a recensioni di pubblicazioni scientifiche di contenuto giuridico o storico (per poi concludersi con una rubrica finale di “Segnalazioni bibliografiche”). La Rivista, della quale è Direttore il Prof. Augusto Sinagra, non ha mai voluto accedere a finanziamenti pubblici o privati o a qualsiasi forma di pubblicità commerciale a pagamento, a garanzia della sua più piena indipendenza.
La Rivista, infine, ha seguito e segue come suo criterio inderogabile, quello della pubblicazione di lavori scientifici ritenuti meritevoli di pubblicazione dall’apposito “Comitato dei Revisori” senza mai operare, in modo assoluto, alcuna discriminazione di natura ideologica, di appartenenza ad una o ad altra “scuola” e dunque operando nel più assoluto rispetto della più piena libertà di opinione e di pensiero dei suoi collaboratori e contributori. Tradizionalmente, fin dalla sua nascita, la Rivista ha posto e pone una particolare attenzione ai problemi della frontiera nord-orientale dell’Italia come della costa orientale della Dalmazia ed alle relazioni con i due Stati (Slovenia e Croazia) nati dalla dissoluzione della Repubblica Federativa Socialista Jugoslavia che attualmente esercitano la loro sovranità territoriale sulle Province italiane di Pola, di Fiume e di Zara, dove ancora sono presenti significative Comunità italiane autoctone.
Infine, in conclusione, i criteri imprescindibili cui si è sempre attenuta e si attiene la Direzione della Rivista sono quelli della scientificità e della verità (specialmente della verità storica) che va sempre e comunque affermata a qualsiasi costo e dunque indipendentemente dalle convenienze o dalle sconvenienze politiche.
CODICE ETICO ADOTTATO DALLA RIVISTA DELLA COOPERAZIONE GIURIDICA INTERNAZIONALE
La Rivista della Cooperazione Giuridica Internazionale è una rivista scientifica peer-reviewed che si ispira al codice etico delle pubblicazioni elaborato da COPE: http://publicationethics.org/resources/guidelines, le cui line-guida sono condivise dal Comitato di Direzione, dagli autori, e dai referee.
Doveri del Comitato di Direzione
Assenza di discriminazioni: il Comitato di Direzione valuta gli articoli proposti per la pubblicazione in base al loro contenuto senza discriminazioni di razza, genere, orientamento sessuale, religione, origine etnica, cittadinanza, orientamento politico degli autori.
Riservatezza: il Comitato di Direzione s’impegna a non rivelare informazioni sugli articoli proposti ad altre persone oltre all’autore, ai referee e all’editore.
Conflitto di interessi e divulgazione: il Comitato di Direzione si impegna a non usare in proprie ricerche i contenuti di un articolo proposto per la pubblicazione senza il consenso scritto dell’autore.
Decisioni sulla pubblicazione: la decisione di pubblicare o meno gli articoli proposti spetta al Comitato di Direzione (in particolare ai direttori della rivista, sentito, ove si ritenga opportuno, il parere del comitato scientifico). Tale giudizio è, comunque, assunto sulla base dei risultati della procedura di referaggio (double-blind peer review), fatta da valutatori esterni alla rivista.
Doveri dei referee
Contributo alla decisione editoriale: la peer-review è una procedura che aiuta il Comitato di Direzione nell’assumere decisioni sugli articoli proposti e che lungi dal risolversi in un giudizio negativo/positivo) deve permettere all’autore di migliorare il proprio contributo.
Rispetto dei tempi: il referee che non si senta adeguato al compito proposto o che sappia di non poter svolgere la lettura nei tempi richiesti è tenuto a comunicarlo tempestivamente.
Riservatezza: ogni testo assegnato in lettura deve essere considerato riservato; pertanto, tali testi non devono essere discussi con altre persone senza esplicita autorizzazione.
Oggettività: la peer review deve essere condotta in modo oggettivo; ogni giudizio personale sull’autore è inopportuno; i referee sono tenuti a motivare adeguatamente i propri giudizi.
Indicazione di testi: i referee si impegnano a indicare con precisione gli estremi bibliografici di opere fondamentali eventualmente trascurate dall’autore; il referee deve inoltre segnalare eventuali sovrapposizioni del testo ricevuto in lettura con altre opere a lui note.
Conflitto di interessi e divulgazione: tutte le informazioni ottenute durante il processo di peer-review devono essere considerate confidenziali e non possono essere usate per finalità diverse; i referee sono tenuti a non accettare in lettura articoli, qualora essi venissero indirettamente e incidentalmente a conoscenza del nome dell’autore e se sussistesse un conflitto di interessi con questi.
Doveri degli autori
Originalità e plagio: gli autori sono tenuti a dichiarare di avere composto un lavoro originale in ogni sua parte.
Pubblicazioni multiple, ripetitive e/o concorrenti: l’autore non deve proporre contemporaneamente lo stesso testo a più di una rivista.
Indicazione delle fonti: l’autore deve sempre fornire la corretta indicazione delle fonti e dei contributi menzionati nell’articolo. Paternità dell’opera: va correttamente attribuita la paternità dell’opera e vanno indicati come coautori tutti coloro che abbiano dato un contributo significativo all’ideazione, all’organizzazione, alla realizzazione e alla elaborazione della ricerca che è alla base dell’articolo; se altre persone hanno partecipato in modo significativo ad alcune fasi della ricerca il loro contributo deve essere esplicitamente riconosciuto.
Conflitto di interesse e divulgazione: gli autori devono evitare conflitti di interessi che potrebbero aver condizionato i risultati conseguiti o le interpretazioni proposte; gli autori devono inoltre indicare gli eventuali enti finanziatori della ricerca e/o del progetto dal quale scaturisce l’articolo.
Errori negli articoli pubblicati: quando un autore individua in un suo articolo, pubblicato dalla rivista, un errore o un’inesattezza rilevante, è tenuto a informare tempestivamente il Comitato di Direzione della rivista e a fornire loro tutte le informazioni necessarie per provvedere alla correzione.