Fabio Cittadini, Teologia del gioco, Aracne, Roma 2021, 326 pp. Perché si gioca? Qual è l’origine del gioco? Il gioco è inutile, ma pieno di senso. E l’essere umano gioca, bambino o adulto che sia. Gioca, così impara a vivere e decide come vivere. Gioca divertendosi, con altri (anche se da solo), obbedendo alle regole e nascondendosi dentro a ogni ruolo assunto, per potersi guardare e conoscere, permettersi alla prova. Per i bambini giocare è vivere. Il piccolo dell’homo sapiens è, anzitutto e in modo speciale, homo ludens. Si tratta di un’esperienza così consolidata che, quando l’adulto gioca, si percepisce sempre un po’ bambino. Giocare non è un fare qualcosa, ma un modo di vivere,uno stile di vita. Che il suo sia un gioco sensato – pur senza un fine, se non il vivere stesso – e non un gioco disperato, un non-gioco, pessimista quando non nichilista, dipende dalla sua rappresentazione delsenso e della vita. La sfida che Fabio Cittadini si è proposto in questa affascinante escrupolosa ricerca, che in prima battuta attraversa l’analisi del fenomeno e del simbolo ludico nell’ambito della riflessione filosofica, è stata quella di verificarne anche la portata teologica. [...]
