il volume raccoglie ben nove interventi che si prefiggono lo scopo di analizzare i rapporti che intercorrono tra musica e parola poetica nella concezione e nella realizzazione autoriale di Dante.
Dopo la Prefazione del curatore (pp. 13- 39), che specifica la volontà di «cercare un luogo di incontro comune tra diversi studiosi di respiro internazionale» (p. 16) per confrontare punti di vista diversi e risarcire la considerazione della tematica trattata in generale come secondaria rispetto al percorso compositivo dell’alighieri, il punto centrale delle varie trattazioni si concentra sulla presa di coscienza delle interconnessioni concettuali, teoriche e testuali che animano il dettato, qui presentate essenzialmente in termini musicali, a rilevare come il poeta non si limitasse ad utilizzare la musica costituita, ma la portasse anche verso la creazione di un linguaggio e di un “codice” attraverso i quali comporre la sua tessitura fonica e insieme di significato nel poema (dopo le teorizzazioni contenute essenzialmente nel De vulgari eloquentia).