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A misura d’uomo. Sezione di Antropometria ed Ergonomia

Area 11 – Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche
Le esigenze dell’uomo contemporaneo sono così evolute e amplificate da richiedere alle moderne scienze e tecnologie soluzioni sempre più avanzate. La mass customization s’impone nella nostra epoca consentendo all’uomo di personalizzare un prodotto industriale adattandolo a sé. L’uso flessibile del CAM (Computer Aided Manufacturing) gli consente infatti di soddisfare il proprio desiderio di distinguersi dagli altri consumatori. È il ritorno all’oggetto su misura, in cui, tuttavia, la tradizione artigiana del capolavoro deve dialogare con la produzione industriale in serie, attuando la cultura postindustriale e oltrepassando la postmodernità. Così, l’unico e il molteplice, l’originale e lo standard, il singolare e il plurale superano la bipolarità nella coincidentia oppositorum: artigianato-industria, arte-design. La misura ritorna dunque la cifra delle relazioni spaziali con gli oggetti e con gli uomini, il criterio per conoscere e progettare, lo strumento per conseguire la qualità della vita e il benessere personale e sociale. Il merito di questa rivalutazione del “su misura” spetta certamente a discipline come il design e l’ergonomia, che incentrandosi sull’uomo lo riaccreditano “misura di tutte le cose”, fattore primario nel rapporto con gli oggetti, le macchine e l’ambiente, dando nuovo valore alle concezioni di Vitruvio, Leonardo e Le Corbusier.
La collana presenterà risultati di studi, ricerche e sperimentazioni antropometriche, prossemiche, ergonomiche e della psicologia sociale, facendo riferimento all’ambiente in tutte le sue declinazioni, in particolare quello di lavoro, maggiormente condizionante per l’uomo. Una collana con la finalità di divulgare la cultura del benessere, ammiccando al bellessere. Una cultura che consenta di migliorare le proprie condizioni di vita passando da uno stato in cui possa affermare «Sto bene qui, ora» a quello in cui possa aggiungere «Mi piace star bene qui, ora». Una cultura che promuova l’educazione emotiva a fianco di quella razionale, per un umanesimo integrale di maritainiana memoria.
Il bellessere è una realtà aumentata, il passare da una situazione di carenza a una di abbondanza, come sostiene Enzo Spaltro. È vivere in pienezza, in quella condizione favorevole che sant’Agostino descrive icasticamente con l’aforisma: «La misura dell’amore è amare senza misura», a distinguere il contingente dal trascendente.
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