DOI:  10.53136/97912218215674 
                                                        
                                                            Pagine: 47-69
                                                        
                              
                                                                                                
                                
                                                            
                             Data di pubblicazione: Ottobre 2025
                            
                                                        Editore: Aracne
                                                        
                                                                    
                                    
SSD: 
                                         M-DEA/01                                     
                                                        
                        
                        
                        
                     
                    
                 
               
                
                
                
                
                
                    The aim of this paper is to discuss the ways in which the embalming of Lenin has fostered an experience of the sacred. This investigation serves a dual purpose: first, it aims to elucidate how the scientific management of Lenin’s body could signify the “sacrality” embedded within the political ideology of the party itself, namely Leninism; second, it seeks to clarify the mechanisms that regulate visibility relations among social actors, which may be interpreted as figurativizations of more abstract organization associated with the dissemination of knowledge among individuals (Landowski 1989, p.115, it. transl.). In addition, this paper introduces a theoretical framework largely based on René Girard’s reflection on the scapegoat (Girard 1972) in order to demonstrate the relevance of this case to the study of secular models of martyrdom. The case of Lenin’s body fosters a model of martyrdom that characterizes the Soviet “pantheon of heroes”, primarily because of its emphasis on penitential practices, which constitute the background for self–knowledge in Western Christianity.
Questa indagine persegue una duplice finalità: in primo luogo, intende chiarire come la preservazione del corpo imbalsamato di Lenin possa significare la “sacralità” insita nell’ ideologia politica del leninismo; in secondo luogo, mira a definire i meccanismi che regolano le relazioni di visibilità tra gli attori sociali, interpretabili come “figurativizzazioni” di una più astratta organizzazione epistemica, volta ad articolare la diffusione del sapere e l’accessibilità allo stesso (Landowski 1989, p. 115, trad. it.). Infine, il presente lavoro introduce un quadro teorico ampiamente ispirato alle riflessioni di René Girard sul capro espiatorio (Girard 1972), al fine di dimostrare la rilevanza di questo caso nello studio dei modelli di martirio secolare. Il corpo imbalsamato di Lenin promuove un modello di martirio che caratterizza il “pantheon degli eroi” sovietici, soprattutto per l’accento posto sulle pratiche penitenziali, caratteristica determinante per la conoscenza del sé nel cristianesimo occidentale.