L’ubiquità diacronica della figura di Ulisse lo rende inquilino delle arti, permettendogli di trascenderne i confini ed insinuarsi anche nella dimensione del reale. Nella presa di coscienza di questa trama a doppio filo, gli studi di Piero Boitani sull’eroe sono epocali: tracciandone le orme, Boitani pare tratteggiare al contempo i confini della propria identità e di quella europea. Se da un lato Boitani studia la natura interdisciplinarmente e radicalmente “panodisseica” della realtà, individuando la presenza di Ulisse in tutte le conquiste più significative della storia, dall’altro l’incedere dei suoi studi profila anche la sua stessa figura come ombra dell’eroe, rendendo, dunque, una distinzione tra Boitani auctor e agens necessaria. Nella dimensione Altra della letteratura, che prescinde dalle leggi della fisica, l’Ulisse di Boitani è non solo pietra d’angolo della cultura occidentale, ma misura del tempo, oggettivo e soggettivo.

The diachronic ubiquity of the figure of Ulysses makes him a tenant of the arts, allowing him to transcend its boundaries and insinuate himself even into the dimension of the real. In becoming aware of this double-stranded plot, Piero Boitani’s studies of the hero are epochal: by tracing his footsteps, Boitani seems to sketch at the same time the outlines of his own identity and that of Europe. While Boitani studies the interdisciplinary and radically “panodissean” nature of reality, locating the presence of Ulysses in all of history’s most significant achievements, the progression of his studies also profiles his own figure as a shadow of the hero, making, therefore, a distinction between Boitani auctor and agens necessary. In the Other dimension of literature, which prescinds from the laws of physics, Boitani’s Ulysses is not only a cornerstone of Western culture, but a measure of time, objective and subjective.