DOI: 10.53136/979122181805512
Pagine: 201-214
Data di pubblicazione: Aprile 2025
Editore: Aracne
L’articolo esplora l’origine dell’“Orientalismo” come filtro per la costruzione della realtà, analizzando alcuni dei fattori che ne hanno favorito la diffusione nel XIX secolo. Un ruolo particolarmente significativo è attribuito all’influenza della corrente esoterica della Teosofia, che ha contribuito a rafforzare l’idea di un Oriente mistico. Immaginazione e desiderio di nuove modalità per affrontare l’ignoto hanno alimentato questa visione di una terra orientale depositaria di antiche conoscenze. Dopo aver delineato il contesto della fascinazione per le culture asiatiche che caratterizzava l’Europa fin dall’epoca del Romanticismo, l’articolo analizza il mito di Shambhala attraverso due chiavi di lettura. La prima interpreta il racconto del leggendario regno come un filtro capace di distorcere o nascondere la comprensione delle filosofie asiatiche. La seconda lo vede come un “filtro magico” (philter), capace di affascinare e incantare. Infine, l’articolo propone tre esempi contemporanei per dimostrare come il fascino per un Oriente mistico non sia un fenomeno confinato al XIX secolo, ma sia ancora vivo e presente nei nostri giorni.