DOI: 10.53136/97912218176525
Pagine: 109-135
Data di pubblicazione: Marzo 2025
Editore: Aracne
Mentre per tutti gli altri suoi scritti l’esule fiumano Gianni Angelo Grohovaz (1926–1988) usò la lingua italiana standard, per la collezione di poesie Per ricordar le cose che ricordo (1974) usò, invece, il dialetto fiumano. Per lui, il ricordo del paese natale e della gioventù trascorsa a Fiume è inseparabile dal dialetto fiumano. Questo articolo esamina il ruolo del dialetto nell’affermazione non solo del ricordo ma anche dell’identità fiumana del poeta.