SAGGI. «Senso ontologico, mimesis e rappresentazione», di Antonia La Torre per Aracne.
Se si pensa ai grandi autori della letteratura italiana del Novecento che hanno utilizzato anche il linguaggio cinematografico come veicolo per esprimere la propria visione del mondo, il pensiero non può che correre a Pier Paolo Pasolini. In lui le figure del poeta, dello scrittore, del regista si confondono e si compongono offrendo sempre prodotti artistici di altissimo livello, in grado di rappresentare il proprio mondo interiore, di criticare lucidamente la società del suo tempo, e non solo, di fustigare, mettendone in luce tutta l’ipocrisia, la morale borghese. [...]