Nella biblioteca degli studiosi e degli amanti del Romanticismo non potrà mancare il volume Filippo Taglioni. Padre del ballo romantico, che finalmente fa luce su una figura fondante, sinora poco o pregiudizialmente indagata. Edita da Aracne, l’ultima uscita della collana Danza da leggere diretta da José Sasportes è una ricchissima e poderosa pubblicazione di oltre 500 pagine curata da Bruno Ligore, il quale ha raccolto intorno a sé otto studiosi dei tanti paesi che Taglioni, in quasi un secolo di vita, ha percorso, diffondendo il verbo romantico.
Un destino comune alle famiglie di artisti teatrali dell’epoca, itineranti da una corte europee all’altra ma che per il «compositore di balli» nato a Milano nel 1777 e morto a Como (o Blevio?) nel 1871 appare frenetico per migliaia di chilometri percorsi e soggiorni non più lunghi di sei mesi: da Parigi a Stoccolma, da Vienna a Berlino, da Varsavia a San Pietroburgo. Eppure è perdurata nella storiografia di danza anche recente la considerazione di Filippo “solo” padre e insegnante di Maria Taglioni, addirittura mediocre nello scrivere libretti e comporre coreografie. Dopo aver svelato i Ricordi della “divina” figlia per la prima volta tradotti in italiano in un prezioso e fondamentale volume (Gremese, 2022), Ligore...