Pasquale Gianniti — cui mi lega la precedente colleganza quale magistrato nella corte di legittimità — ha già da anni voluto condividere con il pubblico, quale autore o curatore, le sue riflessioni in materia di diritti fondamentali. Egli propone ora alla nostra attenzione più volumi collegati tra loro, dei quali quello che si presenta — dal titolo “Diritti fondamentali e giudice comune: verso un sistema europeo di tutela integrata” — è il sequel di altro, interessantissimo, volume, dal titolo “Dignità e solidarietà: per uno statuto dei diritti fondamentali, che costituisce, rispetto a questo secondo, una importante premessa giuridico−filosofica, non priva di agganci antropologici. Non potendo in questa sede esondare rispetto all’oggetto del commento che mi è affidato (esondazione per la quale non avrei peraltro alcuna competenza), mi pare però doveroso, in esordio, raccomandare ai lettori la consultazione del prequel, la quale consentirà di meglio inquadrare le riflessioni contenute nel lavoro ora pubblicato. Da tale lettura ho tratto personalmente grande giovamento, oltre che profonda soddisfazione per il modo con cui l’autore tratteggia la dignità e la solidarietà come i due poli che, con l’imporsi della giustiziabilità dei diritti umani, debbono ispirare l’operatore che non sia disattento ai presupposti di “fondamento” del discorso giuridico. [...]