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Lumina

«Chi avrà toccato cadavere umano rimarrà impuro» (Numeri 19, 11). Purità e impurità sepolcrale a confronto fra l’Antico Testamento e la religione babilonese
DOI:  10.53136/97912804142816
Pages: 123-148
Publication date: March 2021
Publisher: Aracne
In questo articolo metto a confronto il concetto di sacro e di impurità da tocco di cadavere tra ciò che si evince dall’Antico Testamento e la religione babilonese, utilizzando come strumento l’analisi dei testi originali e dei loro commentari e mantenendo un taglio fenomenologico-religioso. Dopo aver analizzato le categorie di purità e impurità negli studi di fenomenologia del sacro, si passerà all’analisi dei testi in lingua originale, traslitterati o meno, e a proposito del testo biblico ci si concentrerà su Numeri 19: solo in questo modo sarà possibile passare alla comparazione delle due concezioni rinvenute dalla suddetta analisi.

In this article, I compare the concept of the sacred and that of impurity from touching a corpse between what is deduced from the Old Testament and the Babylonian religion, using as a tool the analysis of the original texts and their commentaries, as well as maintaining a phenomenological-religious slant. After analyzing the categories of purity and impurity in the phenomenology of the sacred, we will move on to the analysis of the texts in the original language, transliterated or not, and, with regard to the biblical text, we will focus on Numbers 19: only in this way will it be possible to move on to the comparison of the two concepts found in the above analysis.
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