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Codici Percettivi
Stimoli audio–video, le architetture del moto ondulatorio e bio–metrologia

Area 02 – Physics
Le regole dell’universo che crediamo di conoscere sono sepolte nel profondo dei nostri processi di percezione
— Gregory Bateson

La collana intreccia lo studio di due argomenti strettamente connessi tra loro: le modalità percettive del suono e della luce e le forme geometriche con cui il suono e la luce si manifestano e vengono codificati. Percorrendo questo filo logico si creano nuove prospettive con cui si possono esaminare alcune problematiche dalle quali trae origine la teoria quantistica, che ha inteso inquadrare in uno schema concettuale coerente i risultati degli esperimenti sulla natura della luce.

Fisica ottica, acustica, fisiologia, topologia, elettromagnetismo, topologia, analisi numerica si intrecciano per sviluppare tesi innovative e stimolanti sui codici percettivi.

Si ipotizza che la percezione dell’altezza del suono avvenga tramite la distinzione di sole sette frequenze e la percezione del colore abbia luogo mediante la distinzione da parte dei fotorecettori di quattro stimoli cromatici (magenta UV, ciano, giallo e magenta IR) che formano per sintesi additiva tutte le sfumature dei colori. Infatti, l’arcobaleno e il prisma non trarrebbero origine dalla separazione del raggio luminoso in innumerevoli onde monocromatiche, ma dalla sintesi additiva prodotta dalle diverse sovrapposizioni delle quattro onde monocromatiche.

L’individuazione dei quattro elementi primari della visione del colore in magenta UV, ciano, giallo e magenta IR ha permesso di analizzare i deficit della percezione del colore come l’annullamento o l’abbassamento della percezione di questi quattro stimoli visivi. Questa tesi ha cambiato radicalmente la prospettiva con la quale finora è stata affrontata la problematica della ridotta capacità discriminatoria tra i colori, impostata sulla presunzione che gli elementi primari della visione del colore siano il rosso, il verde ed il blu.

In questa collana si vuole proporre, inoltre, un metodo d’indagine sulle onde acustiche e luminose interrogando direttamente gli organi che la natura ha generato per misurarne i parametri: la coclea ed i fotorecettori. Il modo con cui questi organi decodificano i parametri di moto delle onde sonore e luminose ha convinto a riconoscere i dati percettivi come reali grandezze fondamentali della metrologia del moto ondulatorio e a proporli come tali, da cui la scelta del termine bio-metrologia.Si suggerisce, quindi, un modo insolito di misurare la velocità del suono e della luce a partire dal riconoscimento della capacità della coclea di misurare i parametri del moto ondulatorio. Adottando questo sistema si ipotizza la disomogeneità fluttuante della velocità di propagazione delle onde herziane e, per analogia, delle onde elettromagnetiche. Queste misurazioni interpretano le ragioni della progressione a scatti dell’energia elettromagnetica, dell’esistenza delle velocità infra–e super–luminari e sono, inoltre, il punto di partenza nell’indagine sulla composizione e sulla topologia dei raggi luminosi.

Tre sono le forme di riferimento:
- la forma della chiocciola (coclea), descritta attraverso un sistema geometrico/matematico proprio della spirale logaritmica, svolge mediante la propria anatomia il compito di codificare i parametri delle onde acustiche. La decifrazione di questo codice permette di indagare sia i segreti del moto ondulatorio sia i sistemi percettivi che misurano le frequenze dei suoni e, per analogia, anche dei colori;
- la forma pentagonale (figura considerata sacra da Pitagora) organizza nello spazio la dualità del sistema percettivo che ordina le frequenze in successioni binarie e ternarie;
- la forma della doppia elica (configurazione spaziale del DNA), esprime anche il moto ondulatorio elettromagnetico e quindi anche il moto dei raggi luminosi.
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