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Director Marcello VERDENELLI |
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Scientific Committee Enrica Bruni, Pierluigi Cavalieri, Giulio Ferroni, Enrico Garavelli, Harald Hendrix, Stefano Papetti, Mara Pecorari |
La Collana dei “Quaderni dell’Osservatorio Annibal Caro” è promossa dal Comitato tecnico-scientifico permanente denominato “Osservatorio Annibal Caro: educazione, ricerca, valorizzazione”, istituito nel 2019 con atto di Giunta del Comune di Civitanova Marche, città natale di Annibal Caro, importante letterato e umanista, nato a Civitanova Alta nel 1507 e morto a Roma nel 1566. I componenti dell’Osservatorio sono stati selezionati tra personalità di chiara fama in vari settori: letterario, linguistico, filologico, artistico, storico, archivistico, in un’ottica decisamente multidisciplinare delle varie competenze coinvolte nel progetto, al fine di dare all’Osservatorio un respiro culturale di tipo reticolare. Lo scopo principale della Collana è quello di valorizzare al meglio il nome di Annibal Caro, figura tra le più eclettiche ed emblematiche della cultura umanistico-rinascimentale, proprio per la sua variegata e intensa produzione: da quella epistolare a quella poetica, teatrale, traduttiva. La Collana è stata pensata come “luogo” pulsante, aperto, di una serie di interessi e di occasioni volti soprattutto a promuovere, indirizzare ricerche innovative su Annibal Caro, valorizzando quei non pochi e significativi segnali di modernità che affiorano a più riprese nella sua articolata produzione. “Marchegiano e di piccola terra”, come ebbe a scrivere felicemente Giacomo Leopardi in un passo dello Zibaldone, Annibal Caro seppe guardare ben oltre la sua “piccola” e amata “terra” d’origine intrecciando, specie nel suo soggiorno romano, in qualità di cortegiano e segretario al servizio di alcune tra le più potenti e illustri famiglie del tempo (i Farnese su tutti), importanti rapporti culturali con il potere politico. Alla sua amata e mai dimenticata “terra” il Caro dedicò tra l’altro un famoso sonetto “Alla mia Patria”, oggi inciso in una lapide in travertino sulla facciata del palazzo della Delegazione a Civitanova Marche Alta. La Collana intende, in qualche modo, seguire questo percorso di formazione umana e culturale a livello di studi, incontri, ricerche, approfondimenti, pubblicazioni, che, partendo dalla valorizzazione del territorio di origine, sappia muoversi in una direzione più nazionale e internazionale. Tra gli intenti della Collana c’è anche quello di far conoscere la figura del Caro nelle scuole di ogni ordine e grado perché la letteratura si riprenda a pieno titolo la sua funzione educativa e civile. La Collana vuole essere dunque lo specchio di una serie di importanti progetti e iniziative che l’Osservatorio intende sviluppare, e che, partendo da quanto a oggi storicizzato, scavi sempre più nella modernità e nella attualità del Caro in rapporto anche al nostro “deserto” tempo. Figura, il Caro, poliedrica e sfaccettata, espressione di un tempo storicamente tra i più complessi, tormentati ma proprio per questo tra i più affascinanti per le straordinarie soluzioni artistiche e letterarie prodotte. La nota dominante del Caro, che ha saputo riunire significativamente in sé le doti di scrittore, poeta, commediografo, epistolografo, filologo, numismatico, iconografo, insomma del letterato a tutto campo, è stata quella di una tastiera linguistica sempre felicemente mossa, increspata, sempre sul respiro della storia e della cultura del tempo, dando così forma a quella curiositas che è stato il timbro delle menti più aperte, propositive. Talento che il Caro ha saputo far fruttare anche nella famosa traduzione dell’Eneide virgiliana; “volgarizzamento” rimasto per secoli un faro assoluto di riferimento letterario grazie a una lingua armoniosa e innovativa da “parere - sempre secondo un calzante giudizio di Leopardi - l’opera non traduzione, ma originale”.